Cara 53
Cara #53,
nella vita ci sono momenti in cui certe decisioni vanno prese "di forza" e altri in cui arrivano da sole in modo naturale. Quella di separarmi da te, in questa occasione, e' arrivata in modo naturale grazie a tanti piccoli segnali che ho colto in queste due ultime stagioni in cui ho avuto l'occasione di ritornare in sella.
Ormai la mia testa non e' più quella di colui che guida spingendo al massimo senza paura per raggiungere il proprio obbiettivo, ma è quella di colui che, in quella frazione di secondo in cui bisogna decidere se spalancare il gass o attendere ancora un decimo di secondo per farlo, sceglie la seconda opzione. Mi rendo conto di non essere più quello che dopo ore e ore di lavoro in ufficio, dopo che tutta la casa si è addormentata, scende nel silenzio della notte per prendersi amorevolmente cura di te. Adesso quell'uomo non ha più la stessa forza, lo stesso spirito, ma quella forza e quello spirito si esauriscono completamente per far crescere le sue due meravigliose creature...
Perchè forse è proprio questo il punto. Il pilota si porta dietro una malinconia particolare che, come un eroe triste, gioca costantemente e in modo pericoloso con il proprio destino. Quando quel malinconico vuoto allo stomaco viene colmato da qualcosa (o qualcuno) di ancor più grande lentamente quella lotta contro il destino perde la propria intensità...
Durante tutti questi anni hai portato con te sul serbatoio la scritta "La Gina"; era il soprannome che amorevolmente usavo per chiamare mia mamma. Un significato profondo che dietro un adesivo nascondeva una sfida, un dolore, un mondo... emozioni talmente forti che ogni volta che entravamo in pista, e mandavo un bacio al cielo accarezzandolo, il cuore quasi mi scoppiava per l'emozione; l'emozione di vivere un sogno e l'emozione di vivere "La Gina", quella vera, in qualche modo li al mio fianco! Ho sempre voluto lottare a muso duro contro il destino senza mai abbassare la testa perché contro quel destino io dovevo vincere e dimostrare di essere più forte. A modo mio sono riuscito a vincere, a vincere le mie paure, a vincere il mio dolore e a dimostrare a me stesso che si può arrivare. In questo modo ho sentito mia madre sempre li con me al mio fianco; in sella a quella moto, sul letto di un ospedale, davanti al semaforo rosso… ovunque per consolarmi o per condividere le lacrime nei momenti di gioia...
Abbiamo vissuto talmente tante emozioni insieme che adesso sembra non essercene più posto per altre...
Quello che inizialmente mi faceva battere il cuore adesso non succede più! Sentire la "voce" del tuo motore prima era emozione, adesso e' normalità! Entrare nel paddock e annusare il profumo della competizione prima mi rompeva il respiro, adesso non lo fa più! Gli occhi gonfi dopo una nottata in box trovavano conforto nel guardarti pronta per essere cavalcata e invece adesso rimangono gonfi e stanchi. L'idea di partire per una trasferta prima era adrenalina, adesso stanchezza al solo pensiero…
E' arrivato il momento di chiudere questa porta alle mie spalle con la consapevolezza che sicuramente una nuova meravigliosa si aprirà di fronte ai miei occhi.
L'allenamento e la disponibilità economica fanno la differenza in questo sport e io non ho più la possibilità di avere ne uno ne l'altro. Quindi non ha più senso...
Ti prometto che ti farò diventare bellissima e tra le mura di casa, dove molto spesso sono iniziati tutti i miei sogni, sarai la regina e sarai ammirata da tutti coloro passeranno di li. Un giorno magari mi siederò di fianco a te con il piccolo Mattia tra le braccia e gli racconterò quello che abbiamo vissuto insieme...
Magari questo non è un vero e proprio addio ma solo un arrivederci a tra qualche anno ma dubito! Voglio pensarla così...
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