Wild Card Imola ::: Luglio 2012 ::: 2/2
Il caldo torrido è il principale protagonista di questa domenica di inizio luglio che, sin dalle prime ore del mattino,
fa capire le sue intenzioni.
Il mood "no-stress" inizia a vacillare già dopo il momento "colazione dei campioni"; l'attesa fino al tardo pomeriggio
è vissuta con quel filo di tensione che proprio non sono capace di domare.
La particolarità dell'autodromo di Imola è che è obbligatorio passare dentro il paese per raggiungere le tribune del
tracciato. In compagnia dell'allegra brigata targata "direttivo del Moto Club Osio" andiamo ad assistere ad una
splendida gara di uno dei piloti di punta del motoclub. Stefano Pacchiana alias Pannok impegnato da diversi anni nella
Honda Hornet Cup. Autore di due discreti turni di prove libere, in gara il biondo bergamasco si trasforma e si rende
protagonista di una rincorsa avvincente che lo porta sul secondo gradino del podio alle spalle del capoclassifca e
veterano della categoria Sebastiano Zerbo. Trovo energia positiva guardando la sua performance; energia che mi servirà
per affrontare la mia gara.
L'attesa è un vagabondare tra paddock, piscinetta, tribune e doccie fredde rimbalzando come una pallina in attesa di
veder fermare la sua corsa sulla #53...
Finalmente arriva il nostro turno e mi sento carico. Fiducioso. Sereno.
Quel groppone allo stomaco non mi molla ma ho voglia di salire in sella il prima possibile per farlo svanire...
Anche Gigi, mio avversario in pista e amico giù dalla moto trasmette tensione dai suoi occhi. Ci facciamo "l'in bocca
al lupo" con una forte stretta di mano come al solito.
Ci siamo.
A differenza di tutte le altre occasioni ad Imola non ho quasi mai mandato il consueto bacio al cielo all'uscita del
box. Non so bene per quale motivo? Non mi veniva naturale...
Non l'ho sentita come un esigenza come accadeva nelle altre occasioni!
Arrivato sulla griglia di partenza mi sento sereno.
Il caldo mi rende debole. Sento un peso sul collo. Il casco sembra pesare dieci chili.
Voglio che quel semaforo rosso si spenga e ci faccia partire tutti.
Cerco di godermi gli attimi sulla griglia. Cristina e Sergio, simboli di questa mia avventura in moto sono al mio
fianco. Mi sento bene. Sereno.
Al contrario delle altre occasioni non provo paura per la partenza e le prime curve. Voglio essere aggressivo per non
perdere troppe posizioni.
Tutti fuori. Un bacio sul casco e una forte stretta di mano sono il mio saluto a chi mi accompagna in griglia.
Da li in poi li vedrò solo dietro il cartellone dei tempi...
La partenza del giro di ricognizione mi serve per provare a prendere un riferimento alla prima staccata. E' la prima
volta ad Imola e la prima variante è un po "bastarda" (per dirla alla GuidoMeda)
Dopo la staccata ritmo sostenuto anche nella prima parte del tracciato per portare le gomme in temperatura.
Ritornato sulla mia quarta casella dello schieramento e appoggiati i piedoni a terra sono pronto per girare la manopola
del gass in full throttle mode per più tempo possibile...
Semaforo rosso.
Si alza il rombo del motore. Emozione...
Controllo i giri motore per la prima volta sul nuovo, splendido, dashboard I2M...
Attimi che sembrano eterni...
Si spegne il semaforo...
Stacco bene.
Viaa...
Sono li davanti. Mantengo la posizione; sono interno alla staccata ma un Cherubini a mo di Kamikaze si butta dentro
stretto stretto vicino al cordolo, partendo dalla quarta fila.
La sua manovra mi innervosisce.
Al primo giro cerco di passarlo in due tre punti ma Andrea tira delle staccate incredibili.
La gara è lunga. La mia moto va molto più forte ma il rischio è di perdere contatto con i primi.
Cerco il punto migliore per passarlo senza rischi. Lo vedo un po troppo "caldo".
All'uscita delle "acque minerali", un punto decisamente meraviglioso, mi affianco per passare alla variante bassa ma
l'ennesima staccatona non mi permette di entrare.
Decido di fare una traiettoria diversa che mi consenta di uscire più veloce dalla esse.
Esco forte... nell'accelerazione mi affianco all'esterno della Rivazza... adrenalina, emozione, alla staccata della
Rivazza1 freno forte, interno, lo tengo all'esterno; alla Rivazza2 sono davanti.
All'uscita mi giro per fargli capire di non darmi fastidio e seguirmi.
Freno forte alla variante bassa...
Uscito sul rettilineo mi giro per controllare la situazione. Ho già un buon vantaggio!
Adesso la missione è quella di andare a prendere il resto del gruppo che vedo a pochi secondi davanti ai miei occhi.
Corradi, che andrà a vincere la gara, è scappato ma il resto del gruppo è alla portata.
L'asfalto, caldissimo, inizia ad influenzare le performance delle mie Pirelli e intorno a metà gara sento entrambe le
gomme scivolare e mi è difficile tenere "la corda" e chiudere le curve.
...sento il ronzio di una moto alle spalle e dopo qualche giro vengo sorpassato da Vivarelli Nico e la sua Triumph. Con
la mano mi fa segno di seguirlo e provo a mettermi nel suo codino.
Avendo lui come riferimento mi rendo conto di quanto posso migliorare il mio best lap sul circuito romagnolo...
Alla Piratella e alla variante bassa lascio "una vita"...
Il mio 59.2 è assolutamente migliorabile in un cinquantotto o cinquantasette alto. Ci vuole solo una moto un po più
apposto di sospensioni e trovare la linea giusta per tenere il gass spalancato ma adesso non è il momento.
Al termine della gara al parco chiuso scambio due chiacchiere con Vivarelli e mi rendo conto che è lo stesso Vivarelli
che lo scorso anno ha partecipato al Mondiale stock in sella alla KTM. Un grande onore per me aver battagliato con un
pilota "mondiale". Il suo nome lo scorso anno lo vedevo nelle classifiche del videogioco SBK2011 e adesso è li a pochi
secondi da me al traguardo...
A due giri dal termine mi rendo conto di non aver il passo per ricucire i tre secondi di svantaggio che mi separano dal
gruppo di testa e allora decido di "dargliela sù" e godermi gli ultimi kilometri del santerno più rilassato,
regalandomi qualche "penna" in giro qua e la..
Il sesto posto sotto la bandiera a scacchi vale, inaspettatamente, il terzo posto del trofeo Motoestate essendo stati
accorpati al Trofeo Dunlop. La felicità pertanto raddoppia per aver raggiunto, ancora una volta, un podio meta
assolutamente insperata alla vigilia della gara.
Mi godo i momenti della premiazione con uno stanco ma orgoglioso Sergio, una raggiante Cristina e una soddisfatta Alice
la quale, ancora una volta, si fa un giro sul gradino più basso del podio insieme a papà.
"- Papà ma quando vinci?"
"- Mai, amore..!"
Si conclude così un'esperienza meravigliosa e, senza dubbio, indimenticabile.
Anche se può sembrare inutile e ripetitivo non posso esimermi dal ringraziare di cuore Sergio, onnipresente e figura
ormai fondamentale al mio fianco, Cristina che mi ha concesso questa opportunità (che ha gravato sul bilancio
familiare) e mi è stata vicina e tutta l'allegra brigata di amici che ci ha tenuto compagnia per tutto il week end.
Il futuro? Per il momento tiro l'ennesimo sospirone poi si vedrà...
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