Motoestate 2010 ::: Franciacorta 05 settembre 3/3

14 Sep, 2010 | Suxilo53

CRI & Gaia Paddock
Ancora una volta siamo l'ultima categoria della giornata a prendere il via. Manifestato il mio disappunto nei confronti dei membri del Motoclub Ducale in fase di iscrizione non mi resta che attendere il tardo pomeriggio per entrare in pista cercando di occupare le ore che mi separano dal via.
Freddo e tempo nuvoloso salutano il nostro risveglio trasferendo in noi il timore di una gara bagnata.
A causa delle condizioni meteo rinviato l'arrivo delle "mie donne" in circuito.
La prima volta di Gaia nel paddock in occasione della gara è un evento da ricordare...

MotoGP e SBK fanno da intrattenimento...
...ma qualcosa di tragico, drammatico colora questa domenica di fine estate.
Sul circuito di Misano, nella Moto2, un giovane e veloce pilota Giapponese per colpa di quella dannata voglia di non chiudere mai il gas... perde tragicamente la vita investito da De Angelis e Redding.
La mia mente cerca di censurare le notizie che arrivano dalla televisione per non perdere concentrazione in vista della mia gara ma è impossibile non pensare...
Ma qualsiasi pilota, professionista o amatore che sia, è consapevole del rischio che si corre una volta spento il semaforo rosso.
Un rischio non diverso dal recarsi ogni giorno in ufficio alla guida della propria moto, ma sicuramente più enfatizzato e sotto la supervisione dei media che sanno farne "spettacolo"...

La gara di Omar ci precede.
In griglia insieme a lui anche Alberto Butti.
Decido di andare alla staccata della prima curva per guardare qualche giro prima di salire sul camper a cambiarmi...
Una forte emozione mi attraversa sentendo il boato dei quattrocilindri al semaforo rosso; il cuore continua a pulsare fino a veder passare tutto il gruppo indenne alla prima curva.
Omar scatta dal Pole Position ma non riesce a tenere la testa e gira al secondo posto...

...secondo posto mantenuto anche al secondo giro...
...sotto i nostri occhi un tremendo High Side con la moto che prende fuoco e costringe i il direttore di gara ad esporre la bandiera rossa.

Noooooo...
Il pilota vittima della caduta è Alberto.

Sgomberata la pista si riparte.
Seconda partenza fotocopia della prima con il pilota kawasaki Renaudo davanti a Pina. Dopo qualche giro adrenalinico che mi trasmette una voglia pazza di salire in sella salgo sullo scooter e mi dirigo al camper dove inizio a vestirmi, coccolato dalle "mie donne".

Dall'alto parlante sento il commentatore annunciare la caduta di Pina.
NOOOOOOOOOOOOO....
Caccio un urlaccio da dentro il camper!!!
Nooooooooooooo... doveva essere la nostra domenica...
Mi chiudo in me stesso e cerco la concentrazione per la mia gara.
Voglio/Devo fare bene...

Tantissime le persone passate a trovarci tanto da riempire il box.
La confusione è quasi eccessiva in un momento così particolare.
Con la coda dell'occhio mi accorgo degli sguardi incuriositi che provano a cercare i miei occhi sotto il casco!
Cerco di sfuggire.
Decido di rimandare tutte le parole a fine gara.

Coccolato, incoraggiato, sostenuto come in ogni occasione.
La mia tranquillità una volta salito in sella è ancora maggiore rispetto al solito. Mi stupisce...
Non ho il minimo timore. Non sento alcuna pressione...
Me la godo...

Dopo il giro di allineamento eccomi arrivato la in cima. Prima fila, seconda casella dello schieramento.
Che gusto! Che emozione...
Non guardo chi sta dietro di me. Non mi spaventa...
Il mio sguardo verso l'uomo della Pole. Non voglio farlo scappare...

E' tempo per i meccanici di lasciare la griglia e lasciarci soli, l'uno contro l'altro.
Gazza, Sergio, Omar, CRI... sento il loro calore con i loro in bocca al lupo.

Giro di ricognizione lento... tranquillo... rilassato...sono tra gli ultimi a schierarmi.
Uno sguardo al semaforo la in alto sopra ai miei occhi, uno sguardo a Castellani alla mia sinistra, si accende il semaforo rosso si alza il rombo dei motori...


...ma un rumore meccanico ancor più forte copre tutto...
Non riesco a rendermi conto se sia la mia moto o meno...

Si spegne il semaforo, mollo la frizione... la mia moto non scatta!
Resta li, lenta, ferita...
Alzo il braccio sinistro e tutto il gruppo mi sfila...

Trattengo il fiato...
...inizio a resprirare nuovamente una volta passato tutto il gruppo.
Incredulo, con un forte vuoto allo stomaco, procedo lentamente fino ad appoggiare la #53 ferita contro il muretto a bordo pista.
La guardo...
...non riesco a capire perchè mi abbia tradito proprio in quel momento.

Mi sentivo bene fisicamente, tranquillo e consapevole dei miei mezzi... Potevo fare una gara memorabile, da mettere nell'album dei ricordi per sorridere riguardando quei momenti...
...album dei ricordi che verrà comunque riempito ma che lascerà in bocca quel sapore amaro!!!

.

I commissari mi fanno cenno di scavalcare il muretto e mettermi in sicurezza. Sono confuso, frastornato, incredulo...
Esco dal tracciato... e mi dirigo verso il paddock.
Mi giro per guardare ancora la #53...

Ogni singolo passo mi sembra eterno...
Pensieri confusi nella mia mente con il suono di coloro che dovevano essere i miei avversari in pista a fare da sottofondo.
Li vedo sfilare.
Corradi davanti a Castellani.

Mi sento impotente. Deluso e amareggiato...
Non riesco ad arrabbiarmi. Mi mancano le forze per farlo...
Arriva Ivano in sella alla Pit-bike per riportarmi al box!
Non mi spaventa lottare contro i miei avversari in pista ma mi è impossibile lottare contro il destino che questo ha voluto per me...

Dover parlare con tutte le persone che mi sono venute a trovare è l'aspetto più difficile di questo dopo gara. Alcune persone mi danno quasi fastidio; stanno li a guardarti... ad osservare i tuoi silenzi!!
Quasi ad aspettare di sentire qualche parola... ma io "NON HO VOGLIA DI PARLARE!"
Mi sento come all'interno di un enorme cubo di vetro da dove vorrei uscire; provo a scappare ma in qualsiasi direzione io voglia andare trovo un muro trasparente, invalicabile, inaccessibile.
Non posso scappare...
Devo solo tranquillizzarmi e convivere dentro a quel "fottuto" cubo...

Lo sguardo di Sergio non ha bisogno di parole. Non c'è bisogno di parlare per spiegare quello che entrambi stiamo provando.
Il mio sacrificio in sella è pari al suo al box...
La mia emotività in sella non è da meno della sua dietro al muretto...
Il mio dispiacere per questa rottura non è minore del suo...
Non ci sono parole...
Solo sguardi per capire...

Sguardi condivisi anche con il resto della ciurma: Omar, Ivano e Pino...
Non c'è bisogno di parole..
Non c'è bisogno di spiegare..
...c'è tempo per parlare!

Solo lo sguardo di Cristina e delle mie due splendide bimbe riesce a darmi serenità. Attimi di serenità che svaniscono una volta ritornato "solo" con i miei pensieri...

...non ho più voglia di pensare ma i miei silenzi mi portano sempre lì.
Nemmeno la cena in pizzeria in compagnia di tutto il team riesce a darmi sollievo.
Troppa amarezza...
Passerà...
Vivere le emozioni in modo così intenso sottindende vivere anche le delusioni in modo così forte...

...ma per questo non posso esimermi dal ringraziare di cuore Sergio per tutto il suo preziosissimo apporto, Omar, Pino e Ivano per la splendida compagnia che hanno saputo regalarmi durante i tre giorni passati insieme e infine ma non ultima...la mia dolce metà, capace di "leggermi dentro" in ogni circostanza!

Non può piovere per sempre...
Prossimo appuntamento del Motoestate previsto per il 3 ottobre sul circuito di Misano Adriatico.


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