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Cattolica, SuXilo Racconta
Cattolica: una giornata da spettatore...
Dopo 3 ore abbondanti di viaggio, condite da svariati argomenti motoristici, ecco che arrivo in quel di Cattolica dove, da li a breve, si svolgerà la prima finale del Campionato italiano Minimoto. Parcheggio, mi armo di macchina fotografica e cappellino GRT e via diretto verso la pista.
La prima impressione è stata quella di essere appena entrato in un campo profughi poi appena ho sentito i motori accesi e il profumo della benzina passarmi sotto il naso mi sono reso conto di aver preso la direzione esatta.
Il tragitto che porta ai miei compagni iscritti all'evento è "a singhiozzo", dato che ogni venti metri trovo qualcuno da salutare, qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere. Ed è proprio questo il punto di forza dell'ambiente minimoto, il clima amichevole che aleggia all'interno del paddock. E' stupenda la familiarità che trasmette questo ambiente! Finalmente dopo aver salutato tutti i conoscenti arrivo lassù in cima al ponte dove erano allocati i 'reduci' del GRT che stavano lottando con un irrequieto gazebo, strapazzato dal forte vento della Romagna.
Una sistemazione del genere non fa onore alla pista di Cattolica che certo non si fa distinguere per comodità e qualità logistiche, ma non siamo NOI piloti a decidere le sedi di gara! Dall'alto il tracciato mi sembra piacevole e divertente alla guida, ma i miei compagni spengono la mia euforia dicendomi che l'asfalto è praticamente nullo. Liscio e scivoloso come l'olio.
"- Non ci credo!!" dico tra me e me... non si può assegnare una finale di italiano ad una pista che ha l'asfalto con grip uguale a zero, ci sono piste meravigliose su cui si sarebbe potuta disputare la finale (vedi Ripapersico)!!!
Sento il rombo dei motori e tutte le mie perplessità svaniscono... Con foga agonistica mi accingo a guardare i piloti della classe senior A entrare in pista. Dopo qualche giro rimango scioccato dal talento e dalla competitività di alcuni di loro. Il termine 'marziani' per alcuni romagnoli si addice alla perfezione. Quello che mi ha stupito è la perfezione nella guida, la delicatezza nei movimenti sulla sella correlata alla grinta per far girare la moto a loro piacimento. Orioli, Tocca, Corsi, Iannone, Bortone, Bandini e chi più ne ha più ne metta. Un'autentico spettacolo, una meraviglia.
Forse è quello che manca alla nostra Zona A per pubblicizzare ancora di più questo fantastico mondo delle minimoto.
Prima delle gare mi reco presso il motoclub per ritirare il pass per poter fare qualche foto per il GRT e per Minibike.it. Purtroppo i mezzi a mia disposizione non sono eccelsi in termini di qualità ma ho cercato di fare il possibile e di immortalare qualche piega da Gomitointerra! Immancabile appuntamento a pranzo con la piadina romagnola e poi eccoci pronti per iniziare a gustarci tutte le gare. Sin dagli Junior sono rimasto basito dalla qualità e dalla grinta della maggior parte dei piloti. Lentamente sale la mia voglia di minimoto da cui sono stato lontano per ben tre mesi a causa del mio infortunio di Monza. Avrei potuto essere li insieme a loro, invece mi ritrovo spettatore 'di lusso'...
Appena iniziano le categorie Senior inizia lo show! Da bordo pista tutto è meraviglioso, affascinante, travolgente e talvolta toglie il fiato. E' difficile con le parole spiegare quello che mi passava per la testa vedendo i piloti in azione. Si insomma è una sensazione che non si può spiegare con parole; ti entra dentro e lascia il segno. Finiscono le gare e sale la voglia di rimontare in sella e il desiderio è sempre più vivo... tanto da riportarmi in mini qualche giorno più tardi sulla tanto amata pista di Antegnate. Tutto questo per raccontare la mia prima volta da spettatore da quando ho iniziato a correre in minimoto. Anche l'anno scorso ho assistito alla finale di Ripapersico ma quest'anno ho provato un'emozione diversa. L'emozione di chi deve fare lo spettatore PER FORZA...
Le classifiche, i tempi sul giro, i nomi dei piloti più forti penso servano poco, e non rendono l'idea di quanto questo sport stia diventando affascinante e coinvolgente. Quello che ho voluto riportare sono state le mie emozioni, quello che una ventosa domenica di fine agosto mi ha lasciato dentro, tralasciando la pura cronaca sportiva che la maggior parte delle volte lascia solo uno sbiadito ricordo di ciò che tanti appassionati hanno trasformato in un'emozione unica. Grazie a tutti
SuXilo#16