Estrema disponibilità e attenzione nei confronti di tutto ciò che è vicino al mondo minimoto sono sempre stati aspetti che hanno contraddistinto il noto marchio ZPF.

Infatti è proprio grazie a queste qualità che noi dello staff di MINIMOTORACING abbiamo avuto la fortuna di provare la novità più riuscita del 2006 sulla circuito "Premoli" di Codogno .


Questa versione 2006 è l’evoluzione di una minimoto che rappresenta il punto d’incontro tra passato e futuro dell’azienda bresciana che, proprio nel 2005 ha visto la scomparsa del suo fondatore nonché ideatore della creatura meglio riuscita (205), Pier Franco Zanetti, oggi degnamente sostituito dal figlio Stefano che insieme al resto della famiglia Zanetti sta portando avanti una tra le più affermate aziende di minimoto in ambito mondiale.



La linea aggressiva è una delle caratteristiche che rende decisamente racing questa 206 che presenta un cupolino accattivante, forse uno dei più belli della categoria, a discapito di un codino alquanto discutibile. Stefano ci ha portato una splendida Yamaha 50th anniversary replica talmente bella da offuscare anche qualche piccolo difettuccio di linea.




DATI TECNICI

motore: zpf con cilindro Polini o bzm a richiesta
avviamento:a strappo autoavvolgente
marmitta:racing
carburatore:DellOrto SHA da14/14 0 PHBG da 15 0 19
gomme: da 6,5
telaio: in tubi in acciaio ad alta resistenza
cerchi.ZPF in fusione o ricavati dal pieno
pinze freno:ZPF in alluminio ricavate dal pieno
dischi freno:anteriore da 150 mm.
posteriore da 125 mm.
carenatura e sella:in vetroresina



Regolazione frizione per test :
8900 rpm

SPAZIO SELLA:
Buono lo spazio sulla sella. Rende la 206 decisamente comoda e permette di muoversi agevolmente, grazie anche alla buona rotondità del codino.
Di facile adattamento, bastano poche curve per sentirsi a proprio agio e trovare il giusto posizionamento dei pesi.

POSIZIONE PILOTA:
Grazie al posizionamento delle pedane si ha una buona sensazione di comodità senza togliere punti all’aspetto più sportivo ed aggressivo della guida. Agile il movimento dei piedi sulle pedane; infatti è decisamente facile spostare il peso lateralmente tanto da trovare velocemente la posizione del baricentro ideale all’interno della curva.



FRENATA:
L’impianto frenante non da l’impressione di bloccare violentemente e l’insieme leveraggio, pinza pastiglia rende la frenata morbida ma efficace, rendendo la 206 stabile e precisa in fase di staccata.

INGRESSO IN CURVA:
Grazie alla possibilità di muoversi agevolmente sulla sella, l’inserimento in curva è decisamente facile e modulabile, dando l’impressione di ‘non stancare’ il pilota.
La stabilità dell’avantreno in fase di inserimento è ottima trasmettendo un ottimo feeling al pilota, anche negli ingressi più ‘arrembanti’.



PERCORRENZA CURVA:
Ottima la percorrenza di curva a medie velocità. Grazie alla conformazione del suo telaio.
Permette di trovare facilemente il giusto bilanciamento dei pesi a centro curva tanto da essere molto stabile e permettere correzioni in modo reattivo, ritrovando la linea ideale in caso di errore.

USCITA:
In condizioni di motore ottimali trasmette un buon feeling al pilota in fase di apertura. Il telaio assorbe bene l’accelerazione del motore che si presenta molto fluido e ‘pieno’ al momento di spalancare il gass tanto da invitare ad una bella apertura a quattro mani anche a centro curva ma… abbiamo cercato di andarci sempre molto cauti col gas, per non trovarci la 206 per cappello sotto lo sguardo attento del papà Stefano.



CURVE VELOCI:
Unico neo della 206 nei curvoni dove, forzando l’ingresso nei tratti veloci, tende leggermente ad allargare in fase di percorrenza senza permettere al pilota di riaprire il gas velocemente. Questa caratteristica si nota solo quando si spinge la minimoto al limite; guidando ‘forte’ ma non al limite questa caratteristica scompare trasmettendo un sensazionale senso di stabilità al pilota, mantenendo la linea ideale senza allargare.

CURVE MISTO STRETTO:
Il cambio di direzione è la caratteristica maggiormente influenzata dal setup della minimoto. Con ammortizzatore ‘morbido’ la 206 si presenta difficile da far girare dentro le esse e nei tornantini. Indurendo completamente la regolazione dell’ammortizzatore di sterzo cambia faccia; decisamente reattiva e divertentissima da guidare proprio nei tratti lenti e nei cambi di direzione. (ndr: la regolazione dell’ammortizzatore di sterzo è una delle variabili fondamentali che dipende dallo stile di guida del pilota.)



MOTORE: ZPF ha sempre dimostrato di tenere particolarmente all’aspetto motoristico nei propri modelli, realizzando carter ZPF su cui è possibile montare cilindri Polini, Malossi e BZM. Quella da noi provata era fornita di Cilindro Polini e questa soluzione ha dimostrato di essere molto sfruttabile. Pronta in accelerazione sin dai bassi regimi fino a sfruttare un ottimo allungo, da sempre caratteristica principe delle motorizzazioni ZPF. In lieve calo non appena sono cambiate leggermente le condizioni meteo.

ESTETICA:
Accattivanti e allo stesso tempo molto aggressive e filanti le linee della zona anteriore, curiosa la soluzione "sollevata" del codone posteriore.



BEST LAP: 42.2

N.B.
I pareri espressi in questa prova in pista sono del tutto personali, pertanto soggettivi. Ogni qual volta effettueremo dei test cercheremo di essere obbiettivi e imparziali nel rispetto di tutti.

Minimotoracing intende ringraziare, ZPF in particolare il titolare Stefano Zanetti per l’estrema disponibilità, Reply per l’abbigliamento, Falco per le calzature, HJC by Gs Racing per il casco GP crono per i sistemi di cronometraggio e il Circuito Premoli di Codogno per aver reso possibile il test comparativo.