SuXilo ::: Adria ::: Spedizione Motoridens
Venerdi 13 maggio: ufficio fino alle 20 prima di fiondarmi a casa (infranto il record Cologno Monzese - Fara d'Adda) per cena e doccia veloce prima dell'arrivo del Gazza sul furgone appena noleggiato per terminare le operazioni di carico delle quattro compagne d’avventura a due ruote.
In ritardo sulla tabella di marcia, lo 'squadrone avvoltoi' dopo aver ultimato l'opera di puzzle a casa SuXi si appresta a varcare il casello di Dalmine in direzione Verona alle 22 abbondanti; bypassato gran parte del traffico incontrato in precedenza dalle altre iene, alla guida dello 'sgrauso' ma affidabile turbo daily, raggiungiamo stancamente l'autodromo di Adria verso l'una di notte. Ancora scossi dalle vibrazioni dell'affidabile 'destriero' ci accingiamo alla costruizione del MOTORIDENS VILLAGE dopo aver opportunamente salutato il resto della combriccola approdata qualche attimo prima.
Grazie al GONFIATUTTO di Andreino, riusciamo a rendere operativo il nostro monolocale opportunamente arredato per passare una dolce notte nel paddock veneto! Il MOTORIDENS VILLAGE si presenta decisamente piacevole a mo di "Beverly Hills" con tanto di vialetto e pseudo giardini fioriti di contorno!
Bando alle ciancie: è ora di dormire!
La giornata che sta per arrivare sarà dura e massacrante...
Risveglio decisamente difficile. Il sonno la fa da padrone ma il cielo poco nuvoloso (sfatando le pessime previsioni meteo) e l'asfalto perfettamente asciutto rendono il risveglio lievemente meno traumatico. Via di corsa a prenotare il turno di mattina per poter entrare in pista con il resto della ciurma.
E' fatta! Turno mattino...
Controllo pressione delle gomme, benzina e vestizione prima di tuffarsi in pista all'apertura del cancello. La sensazione di sonnolenza e apatia lascia lentamente posto alla voglia di 'gas' fino al momento dell'ingresso in pista. Quella sensazione di familiarità uscendo dalla corsia dei box è una sensazione quasi nuova! La tensione sembra ormai lontana; inizio a scaldare le gomme e alla fine del primo giro inizio ad aprire il gas. Spalmato in carena mi sento 'a casa'... quasi come un viaggiatore che dopo tante peripezie, tante emozioni positive e negative, ritorna a casa e ritrova quei profumi lontani mai dimenticati. Arrivo alla prima staccata e inizio a pensare solo a guidare...
Incontro un Kawasaki 636 e inizio qualche giro ‘di fuoco’ con lui! Adrenalinaaaaaa…
Dopo cinque giri sono costretto a rientrare ai box; dolore ai polsi... e qualche movimento del posteriore di troppo mi consigliano il primo stop della giornata.
Il cuore batte forte… un po per stanchezza e un po per tensione. Moto sul cavalletto e… sorriso soddisfatto che riappare sul mio volto! Attendo qualche attimo aspettando gli altri amici che stremati abbandonano via via il circuito per passare qualche attimo di relax prima di rituffarsi in pista per un nuovo turno.
Sono stupido da quanto la mia tenuta fisica sia pari a quella di un pippa o meglio ancora ad un giocatore di biglie (come ha detto qualcuno…), ma devo ammettere che domare una moto del genere è davvero faticoso ed impegnativo. Questo mi fa capire quanto siano ‘grandi’ i vari protagonisti di MotoGp e Superbike, autentici atleti ancor prima d’essere invidiabili piloti.
Passano i minuti nel paddock, si placa la stanchezza e inesorabilmente sale il prurito alle mani. E’ ora di rientrare. Mi porto dietro il buon Gazza, che accetta l’invito e mi segue verso l’ingresso in pista…
Ogni qualvolta attraverso la corsia box la mia testa abbandona il presente per mandare un saluto ed un pensiero speciale in cielo… dietro quelle nuvole… e ancora più su, dove solo il cuore sa arrivare!
Ormai è un rito!
In pista, dopo aver scaldato le gomme mi prendo cura dello ZioGazza che mi segue lungo tutto il percorso. Ogni tanto mi giro… e mi rendo conto del suo miglioramento rispetto alla precedente uscita. Anche il crono gli da ragione. 1.29.8 per lui e 1.27.0 per me alla fine del nostro turno. E’ divertentissimo e mi accorgo di sentirmi sempre più a mio agio sulla nera giapponese; l’unico vero problema è la tenuta fisica. Dopo 7 giri sono costretto a mollare.
Durante il rientro ai box alla esse dopo il tornantino vedo la moto di Lele appoggiata al guard-rail con lo sconsolato pilota passeggiare li intorno. Mi rendo conto che è stato vittima di una scivolata, fortunatamente senza grosse conseguenze. Il cuore, le capacità e i ricambi del Gazza hanno permesso il rientro in pista dopo un’oretta di lavoro serrato ai box. Grandi ragazzi…
…è tempo di rabboccare l’ormai semivuoto serbatoio prima di rientrare nuovamente in pista! Nel frattempo mi accorgo di quanto il lato sinistro della mia supercorsa posteriore sia ‘strappato’ probabilmente a causa di un errato settaggio del mono ammortizzatore posteriore. Grazie ai saggi consiglio del mitico Puppa e ai lumi del mio tecnico delle sospensioni Gazza decidiamo di indurire il precarico molla, probabile causa del misfatto.
E’ ora del terzo turno. Andreino sarà il mio ‘compagno di viaggio’…
Dopo qualche curva per scaldare le gomme diamo inizio alla nostra bagarre. Spingo forte… mantenendo sempre alto il ‘limite di sicurezza’, per cercare di staccare la piccola iena alle mie spalle… ma ogni qualvolta mi giro vedo chiaramente il suo numero 36 che, soprattutto in staccata, si fa sotto fastidioso e arrogante come una mosca in pieno agosto. Passo sul rettilineo e butto un occhio al trasponder; mi rendo conto che stiamo girando in 1.27 alto e cerco di spingere ancora più forte per raggiungere il mio obbiettivo, girare in 1.25.
La moto si muove; ogni volta che provo ad aprire con decisione sento il posteriore che scivola e la dea bendata mi consiglia di non darle troppa confidenza e di ‘parzializzare’…
Andreino mi stupisce. Non è pericoloso perché resta sempre a distanza ma è sempre li attaccato al mio codino. Ogni tanto prendo qualche metro di vantaggio ma non appena incontriamo qualche pilota più lento ‘il piccolo moccioso’ si fa sotto, insolente e prepotente.
Siamo stanchi… decidiamo di uscire dopo diversi giri ‘di fuoco’; 1.26.9 il best lap.
Nel paddock si scatenano i commenti. Andreino alla sua ultima uscita in pista appare divertito e soddisfatto. Rispetto alla sua precedente uscita ha migliorato quasi due secondi il suo best lap. Iniziamo a scambiarci qualche consiglio cercando di correggere i nostri errori… (che sono ancora tanti vedendo i tempi sul giro)
Nel frattempo altra vittima illustre. Un’altra iena (Chobin) ha provato l’asfalto di Adria collezionando una scivolata alla ‘curva veloce’ per mancanza di grip in percorrenza. Fortunatamente per la moto e per il pilota i danni sembrano essere irrisori; sotto con lo ‘svuotamento sassi’…
Sono stanco. Sono quasi alla frutta!!! Mi tolgo la tuta. Caldo, agitazione e voglia di rientrare sono un cocktail letale. Mi siedo. Mi rilasso… chiacchiero.
Percorrendo l’ultimo giro ho visto Gazza nella via di fuga della esse dopo il tornantino. Un lungo nella sabbia… nulla di grave, tutta esperienza…
La numero 53 ha ancora bisogno di benzina! Durante le operazioni di rifornimento faccio un disastro e rovescio metà del carburante sulla carena, rovinandola. Disastro!!!
La mente inizia a perdere lucidità! Ringhio viene a punzecchiarmi invitandomi alla pista e io da buon ‘golosone’ non so rinunciare. Rimetto la tuta… casco e guanti e via.
Moto giù dal cavalletto e pronti per altri giri ‘di fuoco’ Battaglia serratissima a suon di staccate da una parte e dall’altra. Inserimenti decisi (a volte fin troppo) dietro ai piloti più e meno lenti. Memorabile un sorpasso (io interno e lui esterno) ad un Aprilia RSV Mille, decisamente sorpreso dalla nostra decisione.
Ma quando ti si risveglia l’ormone dell’infiammamento è così; l’unica cosa che conta è stare davanti al tuo avversario e cerchi in tutti i modi di infilarti in modo da mettere le ruote in curva prima di lui. Cinque sei giri divertentissimi all’insegna della sana rivalità che mi hanno fatto riscoprire il gusto della bagarre. Memorabile un mio sorpasso in monoruota all’uscita del tornantino!!
Ringhio dopo qualche giro molla il colpo e io resto in pista per spremere fino in fondo le mie ultime forze. Arriva Andreino. L’ormone dell’infiammamento si riaccende e via sotto il cupolino per l’ultima battaglia. 1.26.3 per lui 1.26.6 per me. Rientro nella corsia box, mi fanno male le braccia, mi batte il cuore… e sono felice è solo questo che conta.
E’ finita una splendida giornata di sport, di amicizia, di emozioni… in compagnia di persone importanti. Peccato per gli assenti che non si sono potuti godere una delle più belle uscite in pista che io ricordi. Grazie a CRI, Doriana e Holly alla fine del turno abbiamo avuto il nostro premio. Un bel panino con la coppa con tanto di Coca Cola preparati dalle amorevoli mani delle donne Motoridens.
Adesso è tempo di minimoto. Si avvicinano le ultime due selettive, importanti per la qualificazione alle finali. La giornata di Adria rimane un bel ricordo indelebile. Prossimo appuntamento (soldi e tempo permettendo) Ledenon.
SuXilo#53
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