Premier National Cup 2011 ::: Round 1 Mugello

05 May, 2011 | SuXilo53

..."-Stai tranquillo, non é successo niente! Sei caduto in moto e hai battuto la testa!" sono le parole di una gentile infermiera mentre sta infilando l'ago della flebo nella mia mano...
Vestito solo di mutande e calze, sdraiato sulla fredda e scomoda "spinale" in attesa di essere trasferito in ospedale per gli accertamenti del caso, il mio sguardo vaga in giro per la stanza per trovare risposte alle mie domande... E' da quel letto del medical center che parte il mio primo week end di gara di questo 2011.
L'esclusione di fratture alla spalla sinistra e l'esito negativo della tac alla testa mi rendono un po più tranquillo ma centinaia di domande bussano alla mia porta; domande che pungono sul vivo, che si approfittano della mia delusione per fare ancora più male e saturare quella mente, ferita, stordita, provata dalla brutta botta e ancora piena dei mille pensieri che la vita quotidiana ha riversato dentro.

I mesi di preparazione, i sacrifici economici, gli sforzi per trovare il tempo libero da dedicare alla moto rischiano svanire come neve al sole a causa di una stupida caduta; non mi do pace...

La razionalità non è mai stato un punto forte del mio carattere; l'istinto ha sempre vinto su di essa e da quando "gioco" a fare il pilota è cresciuta ancor di più questa "mancanza di rispetto" nei confronti della razionalità.
Un vuoto allo stomaco accompagna ogni istante che segue il mio infortunio. Delusione, amarezza e dolore vengono spezzati di tanto in tanto dal respiro rotto dal magone...

I dolori in giro per tutto il corpo vengono "coperti" dal forte trauma alla spalla. Continuo a muoverla per comprendere meglio la possibilità di movimento. Pochi centimetri senza provare dolore. Anche il collo fatica a reggere la testa in balia di movimenti leggeri e "senza controllo"...

Provo a riposare, a non pensare.
E' impossibile!

Una volta uscito dal medical center inizia la mia violenta lotta psicologica tra passione e ragione.
I miei occhi verso gli occhi di Cristina hanno saputo dire molte più parole di quello che la mia mente sarebbe stata in grado di produrre. Il feeling tra di noi è ormai talmente alto che il più delle volte non servono più nemmeno le parole...

"- Cri, vorrei provare a fare il primo turno di ufficiali!" esclamo come un bimbo che prova vergogna nel chiedere di comprare l'ennesimo giocattolo alla madre
"- Lo sapevo!" sono le parole che escono dalle sue labbra dopo che la sua espressione aveva già anticipato il commento.
"- Se te la senti provaci. Io non posso dirti nulla..." conclude

Solo una donna come lei poteva diventare, e rimanere, mia moglie! Una santa donna... Una donna che sa leggere le mie emozioni e che ha pieno rispetto di esse. Una donna come poche...

Orfano del camper causa infiltrazione d'acqua nella mansarda vengo lasciato a piedi anche dalla fedelissima Zafira il cui alternatore ha deciso di "non alternare" più corrente. Il GRT non si abbatte e grazie alla collaborazione di Paolo e Sergio (complici anche di questa piccola pazzia) riusciamo comunque a raggiungere l'autodromo in tarda mattinata.

Verifiche pre gara che fanno emergere, come al solito, qualche piccola irregolarità regolamentare. L'idiozia odierna denuncia la mancanza di spugna nel serbatoio (nonostante ce ne fosse una quantità esagerata) e la grandezza insufficiente del numero anteriore. Motoritocco e al secondo tentativo in verifica fila tutto liscio come l'olio. Gomme nuove, termocoperte mode[on] e la #53 è pronta per offrirsi al suo fantino...

Consapevole di aver tutto da guadagnare e nulla da perdere mi accingo ad iniziare il primo turno di ufficiali. Mi sembra incredibile il poter riuscire a risalire in sella nonostante la brutta botta. Non sono in forma ma ci voglio provare.

La forza nel braccio sinistra è inesistente. Non riesco a raggiungere autonomamente il semimanubrio sinistro e sono costretto ad aiutarmi con la mano destra per farlo... Una volta ancorato il manubrio sembra essere tutto ok.
Lungo la corsia box molti pensieri che passano per la mia testa ma una volta passato il semaforo verde è obbligatorio cancellare tutto; mi concentro, oggi come non mai, sulla guida e sulla mia condizione fisica. Non posso sbagliare!!!
Il segno della croce e una "promessa" al cielo aprono questo mio 2011 di gare. Un gesto che in questa occasione ha un valore molto più significativo del solito.

Vedere la moto di Omar (un'ora prima del mio ingresso durante il primo turno di ufficiali della categoria Stock) volare a più di tre metri di altezza non è stato un biglietto da visita interessante così come assistere alla sua delusione, al suo sconforto per l'accaduto. Siamo gente strana. Davanti ai suoi occhi la #74 distrutta, disintegrata ma il rammarico più grande per pilota comasco è aver mancato quel cinquantanove basso...
Osservandolo mi rendo conto che quando abbassiamo la visiera c'è spazio solo per le emozioni, per l'adrenalina, per quel vuoto allo stomaco che talvolta ha un costo davvero troppo alto! Molto spesso perdiamo il contatto con la realtà...

null .


Il mio turno finisce presto; cinque giri percorsi che sanciscono un insperato 2.02.3 e al tempo stesso sottolineano le mie grosse, preoccupanti difficoltà nel guidare all'interno del toboga toscano. Le staccate, ma soprattutto gli inserimenti a sinistra sono dolorosissimi. La sensazione che provo è quella di una coltellata nel braccio. Un dolore forte...



Per questo motivo decido di cambiare il mio modo di guidare sacrificando la staccata a favore di una percorrenza in curva più rilassata...
C'è da lavorare.
C'è il secondo turno per sperimentare.
Niente verifica dei dati acquisiti, niente breafing tecnici... Solo ghiaccio e riposo in vista del secondo turno.

Nel frattempo tutto il GRT al lavoro sulla #74 per permettere ad Omar di prendere parte al secondo turno. Bello vedere tante persone così unite. Tante persone che danno il massimo per raggiungere un obbiettivo. Un obbiettivo fatto di passione e privo di qualsiasi interesse che non sia rivedere brillare nuovamente la luce negli occhi del pilota, occhi spenti dopo la caduta, occhi influenzati dai mille pensieri che questa passione alimenta...
Per motivi diversi sia io che Omar abbiamo dovuto fare i conti con delle difficoltà. Il nostro esordio nella Premier Cup ce lo aspettavamo completamente diverso...
Proprio questa condizione ci ha fatto capire quanto sia simile ad una droga questa nostra passione. Colpa di quel vuoto allo stomaco che non ti da tregua; quell'irrazionalità che ti rapisce che si svende in cambio di attimi di adrenalina, di emozioni, di sfide contro noi stessi. Di soddisfazioni personali...
Abbiamo solo da perdere in tutto questo, nulla da guadagnare se non quel sorriso "ebete" al termine di una gara, di una prova, di un campionato...
Siamo gente strana... e come noi che saliamo in sella sono strani anche coloro che ci seguono. Quelle persone che solo per amicizia, per passione, mettono da parte il lavoro, la famiglia e molto altro per aiutarci e per godere anche loro di quell'adrenalina trasmessa dal muretto dei box! Un mix tra paura e speranza...lavorando per un obbiettivo che sembra a tutti raggiungibile ma che, mai come quest'anno, si sta dimostrando irto di difficoltà...

Anche grazie alla disponibilità di Samuele Cini, mio avversario nella 600 aperta in pista e amico sul web riesco a gustarmi il secondo turno di ufficiali di Omar il quale miracolosamente rientra in pista a poche ore dalla caduta.
Turno di riavvicinamento alla moto e di regolazione ciclistica e "polsistica" che non lo porta a girare veloce come nel turno del mattino ma che gli permette di vedere la bandiera a scacchi.

Dopo la seduta intensiva di ghiaccio anche Suxilo è pronto per risalire in sella. La #53 mi aspetta. Bella, lucida, affascinante... Mi perdo un attimo a guardarla prima di salire in sella; vengo rapito...
La condizione del braccio va decisamente meglio. Il ghiaccio ha fatto il suo dovere.
Mi manca forza come nel primo turno ma il dolore è decisamente inferiore. Non più da togliere il fiato...
I primi giri sono dolorosi poi quando il muscolo inizia a scaldarsi va decisamente meglio.
Sette giri per fermare il crono sul tempo di 2.01.2, miglior tempo in assoluto qui al Mugello.
Guardando il cartellone dal muretto resto incredulo. Decido di rientrare...
Non ha senso continuare. E' troppo importante preservare le forze in vista della gara dell'indomani...
Non appena sceso dalla moto un forte dolore mi colpisce, non mi da tregua. Un dolore continuo, arrogante che mi accompagnerà lungo tutta la serata in pizzeria e durante la notte. Solo un antinfiammatorio sarà in grado di donarmi qualche ora di serenità.

Serata in pizzeria che evidenzia il bel rapporto che si è formato tra di noi nel corso dei mesi. Una serata piacevole, divertente che giustifica parte degli sforzi che abbiamo fatto per esserci, per essere li tra le splendide colline toscane...
Per la prima volta dal 2008 orfani del camper ritroviamo dimora da Paola, un BB che ci ha fatto conoscere Omar. Si sta bene immersi nel verde di un luogo che, nonostante i soli trecento chilometri di distanza da Milano, sembra essere lontano anni luce dalla nostra caotica lombardia, piena di cemento e povera di cuore...
E' tutto diverso rispetto al solito. La nottata, dolore a parte, vola veloce e riposante.
Non provo tensione. Non ho paura. Nonostante la mia condizione fisica precaria non mi sento messo alla prova. So che qualsiasi risultato che verrà sarà una vittoria; l'imperativo è NON CADERE!

A colazione, coccolati come avrebbe fatto il cuoco della nazionale, (avevamo anche la Nutella) ce la prendiamo con estrema calma arrivando cosi in autodromo a mattinata inoltrata. Come da tradizione la nostra gara si terrà nel tardo pomeriggio... Inizia la snervante attesa!

Cristina e Alice ci raggiungono prima di mezzogiorno. Le mie donne hanno voluto essere al mio fianco e questo ha rappresentato uno dei momenti più belli di questa mia domenica. Raggiungerle al cancello d'ingresso per portar loro i pass mi ha trasmesso una splendida emozione, quasi come quel sabato sera di otto anni fa quando, prendendoci simpaticamente gioco del Gazza, abbiamo vissuto uno splendido week end di MotoGP.


Assen: gara uno mondiale SBK e poi dritti verso il restaurant self service. Lo stomaco è chiuso. La tensione inizia a farsi sentire...
Mangio lo stesso ma poco.
Grazie a Puppa che ha sequestrato lo scooter di papà Flo riusciamo a muoverci agevolmente nel paddock in attesa di inaugurare l'Hayabooster ancora a riposo nel box si Sergio.
Purtroppo non avendo a disposizione un bilico l'aspetto "logistica" del GRT#53 rappresenta sempre una grossa incognita. Una costante sfida a tetris; ad ogni trasferta un nuovo livello da completare!

Arrivato il momento della gara della Stock 600 dove Omar partirà dalla terza fila, io Cri e Alice decidiamo di sfidare il gelido vento primaverile recandoci in uno dei punti più alti del circuito: la Casanova-Savelli. Prima di abbandonare la tenda impossibile non scambiare due chiacchiere con Omar; non so quanto le mie parole gli siano entrate in testa, talmente forte era la sua tensione emotiva. Quegli occhi che guardano ma che non ascoltano. Uno stato emotivo che comprendo a pieno perchè anche per me vale lo stesso! Le parole prima della gara infrante contro un muro di gomma. I giochi nella "nostra" testa a quel punto ormai sono fatti. Non c'è più tempo per riflettere. Abbiamo già riflettuto dalla sera prima. Con il casco in testa siamo ormai "on the road".

Alice dopo qualche minuto in cima alla collina è già stanca di attendere l'inizio della gara e allora decido di avventurandomi nel grande prato della savelli, distraendola con la raccolta fiori...
Giro di ricognizione!
Passa Omar. Passa Marietto Spatari. Passa Alex Clivio. Molti gli "affetti" in questa categoria.
La brutta botta delle ufficiali ha fatto perdere tutto lo splendore che la #74 ha sempre dimostrato agli occhi del pubblico durante le gare della passata stagione. I colori del GRT sono un ricordo e uno sbiadito bianco, blu non si sposa più perfettamente con il giallo fluo della "pancia".
Ma essere al via è quello che conta; la sostanza contro l'apparenza in questo primo sfortunato appuntamento!!!
Forza Omar!!! Anche Alice lo segue ad ogni passaggio...
Semaforo rosso... Il rombo dei motori riempie le colline del Mugello. Tutti con il collo allungato per osservare la partenza...
Al primo passaggio Omar si trova in decima posizione circa all'interno di un agguerrito gruppo di piloti.
Seguo il giallo fluo delle sue carene anche in lontananza. E' bagarre. Tutti incollati.
Bucine, rettilineo tutti giù in carena verso la S.Donato. Un gruppo di cinque piloti fianco a fianco si sfruttano la scia... Il collo sempre più allungato fino a vederli scomparire dietro allo scollinamento...

...lo speaker interrompe la cronaca per segnalare una caduta alla S.Donato. Mi batte il cuore. Spero non sia Omar.

Dopo qualche secondo il gruppone arriva. Omar non c'è!

Nooooooooo...

Via di corsa verso lo scooter. Ritorniamo sotto al gazebo!
Continuo a pensare ad Omar...

Musi lunghi al nostro arrivo! Si è concluso il peggiore week end da quando Omar è entrato a far parte del GRT...Ma "- non può piovere sempre!" come diceva un celebre film...


Continua...



Stampa