Trofeo Bonara ::: Franciacorta 24 ottobre

29 Oct, 2009 | SuXilo53

Forti correnti di aria fredda hanno caratterizzato i giorni precedenti l'ultimo appuntamento in pista per il GRT come wild card dell'ultima prova del trofeo Daniel Bonara in Franciacorta. Che l'appuntamento finale di stagione rappresenti un autentico svago lo dimostra anche la decisione di
non prendere parte alle prove libere del venerdi.
Infatti partenza per Castrezzato solo soletto alla guida del "piccolo" venerdi sera dopo una buona cena e quattro chiacchiere con Sergio che, in questa occasione, mi raggiungerà sabato mattina dopo aver compiuto qualche ora di lavoro...
Partenza molto rilassata e arrivo in tarda serata in un affollato (ma non troppo) paddock bresciano. Qualche giro tra le luci fioche dei gazebo fino a trovare un posto adeguato per noi e Omar Pina, alias Whomer, compagno d'avventura in tutte le gare del trofeo motoestate e, in questa occasione, avversario nella categoria 600.
Qualche ora per montare gazebo e accessori e per equipaggiare la #53 del vestito "bello" quello utilizzato per tutte le gare del motoestate.
Poco dopo la mezzanotte è tempo di recarmi sul camper, precedentemente riscaldato da un colpettino di "stufa", per riposarmi in vista dell'indomani. Le prove ufficiali mi aspettano.

I rumori del paddock poco dopo le sette del mattino mi svegliano. Whomer e la sua banda di pazzi, simpatici amici stanno piazzando la tendopoli.
La colazione dei campioni prima di recarmi in segreteria per effettuare l'iscrizione alla gara, passando sotto la tendopoli Whomer per un buon caffè.
Lunga fila prima di ritornare sotto al gazebo per prendere "sotto braccio" la #53 e portarla alle verifiche tecniche. Termocoperte e due chiacchiere con Omar relativammente ai programmi 2010 prima di indossare la tuta (gentilmente prestata dal Gazza) ed entrare per il primo turno di ufficiali. Lo speaker annuncia la bandiera a scacchi per il turno che ci precede e solo un momento per misurare la pressione gomme prima di togliere le termocoperte e dagli il gass...

Uscito dalla corsia box il consueto bacio al cielo prima di abbassare la visiera e entrare ancora una volta nel toboga bresciano.
Pochi giri a passo blando senza prendere rischi eccessivi intimorito dall'umidità di una mattina di fine ottobre; nonostante la mia andatura mi ritrovo davanti numerosi piloti molto più lenti di me...
Arrivato alla staccata della prima curva del quarto giro mi trovo con la visiera appannata, per migliorare la condizione decido di staccare la mano sinistra e alzare di qualche millimetro la visiera per far prendere aria e rimuovere l'appannamento, operazione che mi fa perdere la traiettoria ideale per la successiva destra. Uscita larga sul cordolo e poi sull'erba sintetica come accaduto anche in altre occasioni...
...a gass chiuso mi riporto verso il cordolo mettendo la ruota anteriore sull'asfalto.
Decido di dare gas per riprendere la pista...



...la sella della #53 scivola via veloce dal mio sedere...
...perdo il contatto delle gambe con il serbatoio e lo vedo allontanarsi dalla mia visuale...
...le braccia si allungano e... senza nemmeno rendermene conto ...mi trovo in aria vedendo la #53 schiantarsi sull'asfalto davanti a me!!!

...un attimo dopo una gran botta sull'asfalto che mi toglie il fiato!!!
...una corsa dolorosa sull'asfalto che vede il suo epilogo nella via di fuga!

Sento il cuore in gola che pulsa forte; Paura... delusione... speranza sono le emozioni che mi attraversano una volta in piedi nella via di fuga. Difficile ritrovare l'orientamento dopo la gran capocciata sull'asfalto.
Con lo sguardo cerco la #53 "ferita", sicuramente meno del mio orgoglio...
Ogni passo dentro la sabbia è faticoso, difficile, infinito...
Muovo la spalla sinistra ma mi convinco di non essermi fatto nulla.
Dopo qualche passo una volta arrivato vicino alle gomme il cuore inizia a rallentare la sua folle corsa; qualche attimo dopo mi trovo sdraiato a terra, stremato, dolorante, sfinito...
Il dolore alla spalla si fa sempre più forte ogni secondo che passa: è agonia.
Testa appoggiata a terra e sguardo fisso al cielo. Vedo le mie gambe muoversi e appoggiarsi alle gomme come reazione istintiva per scongiurare il dolore.
Il cuore inizia a battere ancora forte.
Vorrei piangere... ma sono solo lacrime di rabbia, non di dolore!!
Sento numerose voci che mi invitano alla calma... e sento le comunicazioni alla radio dei Marshall che parlano di me. Sono sempre stato spettatore di queste scene e adesso mi sembra di assistere ad un film in cui sono io il protagonista e che non avrei mai voluto vivere.
Mi sento impotente. Mille i pensieri che si accavallano nella mia mente nel quarto d'ora passato per terra; sdraiato sulla fredda e umida via di fuga. Sudato, spaventato, rassegnato... sono percorso da brividi di freddo!!
Alzando gli occhi vedo, da sotto, il codino della #53. Ne sento già la mancanza...
Qualche lungo sospiro mi aiuta a ritrovare un briciolo di tranquillità. Provo a muovere ancora la spalla. Un dolore fortissimo mi fa pulsare ancora forte il cuore e mi convince a non muovermi più e ...attendo l'arrivo dell'ambulanza.

Lunghi, infiniti i momenti che mi separano dall'uscita del pronto soccorso; momenti in cui il dolore è stato il protagonista principale.
Il viaggio in ambulanza, la testa bloccata con lo sguardo fisso puntato in alto. La maschera ossigeno sulla bocca per contrastare il basso valore di saturazione dell'ossigeno nel sangue, la volontà dei medici di tagliarmi la tuta per liberare le braccia e la mia testardaggine nel non volerlo, flebo, esami del sangue senza avvertire la minima paura... Le radiografie, l'ecografia per scongiurare il rischio di emoragie interne, le battute con i dottori e gli infermieri...

Come nei momenti di gioia anche in questo momento difficile provo sollievo e serenità nel rivedere Sergio e CRI corsi in tutta fretta al pronto soccorso.
Incontrare lo sguardo di CRI, nel profondo dei suoi occhi mi fa rendere conto ancora una volta della fortuna che ho avendola come moglie. Nel mio cuore è più l'amarezza e lo sconforto per dar loro preoccupazione piuttosto che la sofferenza per il dolore fisico e morale che questo incidente ha procurato.
Frattura scomposta della clavicola sinistra, forte trauma alla scapola sinistra e forti contusioni alle costole rappresentano il risultato del referto medico. Trenta giorni di tutore prima di decidere se è il caso di intervenire chirurgicamente o meno...

Prima di andare a casa, tappa obbligata in autodromo; Whomer & Co. ci aspettano; nel frattempo hanno cercato di rendere più "presentabile" la #53 smontandola e dandole una pulita. Il risultato è ottimo, soprattutto per mio morale. Rivederla "nuda" sotto il gazebo e non appoggiata da qualche parte con i pezzi penzolanti piena di terra ha reso il mio ritorno decisamente più "easy".

Un buon piatto di pasta cuciniato da CRI per rendere tutto ancor meno triste e deprimente, fingendo che quel sabato 24 ottobre sia un normale sabato di prove ufficiali rappresenta l'ultimo ricordo "in pista" di questo 2009. Ma sentendo la chiamata della classe 600 per il secondo turno di prove ufficiali mi rendo conto che non ci sarò e allora libero il primo dei numerosi sospiri tristi che accompagneranno questa mia convalescenza.

Pensando al 2010 un grosso punto di domanda si presenta nei miei pensieri.
Questa brutta avventura comunque non può cancellare questo meraviglioso 2009 e tutte le splendide emozioni che mi ha regalato.

Tantissime le persone che mi sono state vicine in questi primi giorni di convalescenza; che dire? Grazie di cuore a tutti

Numeri per la cronaca: la caduta è avvenuta alle 10:24 del 24/10. Azz...






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